18 nov 2010

Povero Paperino che invece....



Da alcuni giorni su Fecebook gira una iniziativa. Questa:
“Dal 15 al 22 novembre, cambiate la vostra foto profilo di Facebook con quella di un cartone animato della vostra infanzia ed invitate i vostri amici a fare lo stesso. Lo scopo del gioco? Non vedere più, fino a lunedì, una sola faccia umana su facebook ma un'invasione di ricordi”.
Nonostante che io non amo questo tipo di cose, questa volta aderisco. Metto la foto del mio personaggio preferito e pubblico la frase di cui sopra invitando gli amici a fare lo stesso. Ed effettivamente nel giro di unas horas, molti, moltissimi, cambiano la foto. Ed è un proliferare di cartoni animati. E di ricordi. Ma qui succede una cosa strana: i profili si spaccano in due. E senza ritegno. In tutti i profili sopra i 35 anni è un fiorire di Paperini, Paperine, Daffy Duck, Willy e il coiote, Braccio di Ferro, mentre in tutti i profili sotto i 35 è un abbondanza di eroi giapponesi. Accidenti a me ma molti non li conosco, riconosco qualche Konan un paio di Uomo Tigre, tre Ledy Oscar, un Jig Robot, anche un romantico Mazinga Z (che adoravo) ma per il resto mi sono del tutto sconosciuti. Sono eroi dalle facce tese, nel pieno della lotta. Occhi duri, profondi, concentratissimi.
Perbacco questa si che è una bella differenza generazionale. Questo si che è interessante. Si è vero, siamo tutti accomunati da questa crisi, dal lavoro sempre più precario, dai contratti a termine. Siamo ossessionati dal i-phon 1-2-3 e 4, sputtanati su internet, perseguitati dalla banca e inculati dai datori di lavoro, però siamo diversi. I nostri eroi, gli eroi della mia generazione, sono pasticcioni, pieni di problemi, il mondo gli si rivolta contro e loro ci si incazzano come matti, o fanno i furbi o piangono e urlano senza ritegno. Come Paperino, si mangiano per rabbia il cappello. Ma il loro mondo è pacioso. Quasi mai gli concede quello ch vogliono, così come il coiote non acciufferà mai Willy, ma la cosa va bene così, non sembra molto grave. In gioco non c’è mai l’onore. Non c’è mai la totale perdita di dignità. Nei cartoni animati giapponesi invece, la tensione è palpabile. La vita è una lotta dove l’onore, la dignità è sempre in gioco. La posta è altissima e tutto diventa (ed è), una guerra. C’è, e ci deve essere sempre, un vincente (e quindi un perdente). Deve essere così, perche in gioco, non c’è la torta di Paperina ma la morte (figurata o reale).
Paperino se subisce una umiliazione urla, e facendo così ammette clamorosamente la sua sconfitta. Vista dall’altra parte possiamo dire che da una grande soddisfazione al suo avversario. Ma forse lo fa, perche sotto sotto se la ride di tutto, compreso di se stesso. Non è che Paperino non ha dignità è che non la mette in gioco. Vive ancora in un mondo dove nessuno vuole togliertela, ecco. Gli eroi giapponesi invece prendono la vita molto più sul serio. Hanno uno scopo, una meta, e su questa non si scherza. Ragazzi non si scherza. Se qualcuno si mette contro di loro, stringono gli occhi, serrano i pungi e so cazzi amari. O loro o lui. Sono costruiti per lottare, per raggiungere i loro scopi. E guai a chi li ferma. Sono allegri, come gli altri, ovvio. E sognano, e amano e a volte perdono. Ma se perdono, si rialzano e tornano a combattere. Povero Paperino che invece si da una testata al muro e si mangia il cappello.
Ulteriore notazione: nessun Batman, nessun Supermen o Uomo Ragno. Due eccezioni: un Candy Candy di 47 anni e un Tre porcellini di 22. Uscirò con il Candy Candy per andare a fare shopping, e ho già preso appuntamento con il Tre Porcellini per domani sera….

2 comentarios:

  1. Ma... La Battaglia dei Pianeti è giapponese ma dal 1974!!
    (visto che io a FB sono Mark -oppure Ken Washio-)

    :)

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  2. ...io invece appartengo a quella minoranza che si ostina a non avere un profilo Facebook (e ne va anche fiera!), ma - forse - avrei scelto Paperinik!!!!!!!
    Piccola notazione: la questione cartoni come foto-profilo per radio viene indicata come un'iniziativa legata alla settimana dei diritti per l'infanzia visto che domani (20 novembre) si celebra il XXI anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite

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